Nuovo progetto di welfare aziendale dell’ASST di Lodi: la riabilitazione del personale con patologia muscolo-scheletrica
Nuovo progetto di welfare aziendale dell’ASST di Lodi: la riabilitazione del personale con patologia muscolo-scheletrica
21 luglio 2025
Comunicato stampa
Si articolano e si arricchiscono le iniziative di welfare aziendale messe in campo dall’ASST di Lodi: «Crediamo che il benessere dei lavoratori, che tutto ciò che soddisfi i loro bisogni, in particolare di salute, faccia bene ad essi e all’organizzazione per cui lavorano», spiega Guido Grignaffini, Direttore Generale dell’ASST.
Prende corpo, infatti, da lunedì 21 luglio, il progetto dedicato al benessere e alla salute muscolo-scheletrica del personale dell’Azienda socio sanitaria.
Le patologie muscolo scheletriche hanno un impatto non indifferente sulla qualità della vita e sull’attività lavorativa. Di qui l’idea di offrire un servizio di supporto fisioterapico dedicato ai dipendenti che ne sono affetti.
Il progetto mira a fornire un accesso facilitato a consulenze e interventi fisioterapici professionali con l’obiettivo di alleviare il dolore e il disagio legati a problematiche muscolo-scheletriche; migliorare le funzionalità e la mobilità; promuovere pratiche di prevenzione e di mantenimento del benessere fisico; contribuire al benessere complessivo, anche in relazione all’attività lavorativa.
Il servizio sarà erogato dai fisioterapisti dell’ASST aderenti all’iniziativa, Potranno avvalersene i dipendenti affetti da patologia muscolo-scheletrica già diagnosticata, non traumatica, in fase acuta o in riacutizzazione di patologia cronica, con indicazione al trattamento fisioterapico.
Le strutture coinvolte saranno gli ambulatori di fisioterapia presso gli ospedali di Lodi, Sant’Angelo, Casalpusterlengo e Codogno.
«La promozione di salute sul luogo di lavoro – ricorda Grignaffini – ha un ruolo fondamentale nell’influenzare la salute dei lavoratori, in particolare di quelli con patologie croniche, per consentire loro di riuscire ad ottenere un’occupazione sostenibile».
«L’iniziativa – aggiunge Miriam Villani, operatrice della struttura Qualità e Risk Management dell’ASST che ha curato e definito il progetto, essendosi occupata a lungo dell’area Bassa Intensità di Cura e Riabilitazione - è sperimentale. Al termine di un anno di sperimentazione, analizzati i risultati, si valuterà la ricaduta in termini di welfare».
Tante, sino ad oggi, le richieste di partecipare e aderire al progetto.