Dal “Progetto Intrecci” contro la violenza sulle donne nasce l’evento benefico “Tutta colpa sua” in scena il 24 novembre al Teatro alle Vigne
Dal “Progetto Intrecci” contro la violenza sulle donne nasce l’evento benefico “Tutta colpa sua” in scena il 24 novembre al Teatro alle Vigne
09 novembre 2023
Comunicato stampa
L’ASST di Lodi, da sempre attenta al tema della violenza di genere, in occasione del 25 Novembre, organizza in collaborazione con l’Associazione culturale “Il Ramo”, un evento benefico per celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Si tratta dello spettacolo “Tutta colpa sua” che rappresenta la conclusione di un progetto partito circa un anno fa, e che verrà mandato in scena il 24 novembre al Teatro alle Vigne in due orari diversi, uno al mattino dedicato alle scuole e uno la sera alle 21, aperto a tutti i cittadini.
L’iniziativa rientra nel più ampio progetto denominato "Progetto Intrecci. Racconti e immagini per la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne", che è partito nel 2022 e proseguito nel 2023 con l’intento di diffondere il più possibile la cultura della “non violenza”, sensibilizzando al contempo le persone a rompere il silenzio per chiedere aiuto. Si è instaurata nel tempo una collaborazione con l’Associazione culturale “Il Ramo”, il Club Soroptimist Lodi e il Liceo Artistico “C. Piazza”. L’evento del 24 novembre è stato patrocinato dal Comune e dalla Prefettura di Lodi.
A rendere possibile il progetto è stato il contributo assegnato dall’Azienda Farmacie Comunali di Lodi e da parte della Fondazione Comunitaria di Lodi, che collaborerà inoltre nella raccolta di fondi. Per partecipare all'evento è possibile effettuare una donazione minima di 15 € con un bonifico bancario all’Iban della Fondazione Comunitaria di Lodi (IT28F0503420302000000158584) o con bollettino postale sul conto numero 39797667, specificando nella causale: “Progetto INTRECCI”. Infine è disponibile la donazione online su www.fondazionelodi.org. Il ricavato sarà destinato al Centro Antiviolenza "La Metà di Niente" di Lodi, che implementerà le azioni di sostegno a favore delle donne vittime di violenza.
“La violenza di genere è una grave emergenza sociale che necessita della massima attenzione in un’ottica sia di prevenzione e protezione delle vittime di violenza, ma anche di sensibilizzazione dei cosiddetti bystander “uomini e donne spettatori”, questo è il vero senso. Questo è il senso del libro “Sospese. Storie di donne interrotte” di Barbara Grecchi da cui è tratto lo spettacolo “È tutta colpa sua”, di Pietro Pignatelli, e dell’intero progetto. Un impegno importante ed eticamente rilevante non solo per la nostra azienda ma per tutti i soggetti territoriali coinvolti, per le sue implicazioni sociali in quanto determina gravi conseguenze non solo nei confronti della donna stessa ma anche sui figli, sulle istituzioni e sulla società”, afferma Salvatore Gioia, direttore generale dell’ASST di Lodi.
Non solo un libro e uno spettacolo ma anche una mostra: tutto nasce da un progetto sviluppato dal Servizio Promozione Salute dell’ASST Lodi, nel contesto dell’attività di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) per l’anno scolastico 2021- 2022 e continuato nel 2022-2023, in un’ottica di collaborazione di setting diversi, quali la scuola, la sanità, le istituzioni, il terzo settore e la comunità. Il libro dal titolo “SOSPESE. STORIE DI DONNE INTERROTTE” è costituito da undici storie di violenza illustrate dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Statale Piazza di Lodi, che prima del laboratorio artistico sono stati sensibilizzati alla tematica con una serie di incontri inerenti alla violenza di genere, con un particolare affondo sugli stereotipi e pregiudizi culturali che l'alimentano.
LE STORIE DEL LIBRO E DELLO SPETTACOLO
Storie di donne come tante, storie che possono capitare dovunque. Storie di cui se ne conosce solo una minima parte, perché ancora difficile è raccontare, denunciare, chiedere “Aiuto!”. Storie di vite interrotte dal volere di un maschio che è tale solo per nascita, perché essere uomini è una questione di scelta.
Ogni storia ha una sua “chiave” che la tiene inchiodata alla violenza di genere e ai suoi stereotipi, alla violenza domestica, alla violenza in famiglia. La storia di Giorgia, di Mina, di Patrizia e di altre donne insultate, umiliate e addirittura ridotte a carne da macello.
A raccontarle un attore solo sul palco, un uomo, che decide di vestire per l’occasione i panni di queste donne e di mostrare al pubblico quel che i loro occhi hanno visto, le loro orecchie sentito, la loro pelle subìto. Uno spettacolo di narrazione che si arricchisce della presenza della musica di un violoncello, con le sue fattezze di corpo di donna, e di una coppia di danzatori che sottolinea, evoca, in certi casi sostituisce, i racconti che si avvicendano in quest’ora e un quarto di intimo dialogo tra l’attore e il pubblico che ha l’aspirazione di smuovere le coscienze, di educare al rispetto e alla non violenza. Solo conoscendo ci si può sottrarre ai ruoli imposti da qualcosa che è nato come amore. Ma che non lo è più.
“L’unico modo per sconfiggere la cultura della violenza è sviluppare una capacità critica e diffondere una cultura basata sul rispetto dell’altro. L’apprendimento di questi principi deve avvenire innanzitutto in famiglia, ma anche nelle scuole di tutti i gradi e livelli. È la scuola che stimola lo sviluppo delle abilità che permettono di leggere e decodificare in maniera critica la realtà e la complessità che ci circonda”, sottolinea Barbara Grecchi referente aziendale della Violenza di Genere e Domestica.
LE ALTRE AZIONI
• MOSTRA
In occasione dello spettacolo del 24 novembre sarà riproposta anche nell’atrio del Teatro alle Vigne la mostra “SOSPESE”, che è stata allestita lo scorso anno al piano rialzato dell’Ospedale Maggiore di Lodi. Si tratta di sagome in legno di figure femminili e bambini, ispirate ai racconti di violenza raccolti nel libro. Questi manufatti sono stati realizzati in collaborazione con i laboratori di “Arte Legno” e “Ricostruzione” dell'UOC di Psichiatria e successivamente decorate dalle studentesse e dagli studenti del Liceo Statale Piazza di Lodi. Ogni sagoma, che rappresenta una donna delle dieci storie, è affiancata da un pannello tratto dalle illustrazioni del libro e che costituiscono il cuore della mostra.
• PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Il libro sarà presentato sabato 25 novembre alle 21 presso la libreria Mondadori Bookstore di Piazza Vittoria a Lodi dall’autrice in dialogo con la scrittrice e giornalista Elena Onelli. Previsto anche un reading teatrale.
• POSIZIONAMENTO PANCHINA ROSSA, diventata ormai il simbolo della lotta alla violenza maschile contro le donne da parte dell’ASST di Lodi:
1. Ospedale Maggiore di Lodi: il piano rialzato
2. Ospedale Vecchio di Lodi: ingresso
3. Ospedale Fissiraga di Lodi: ingresso
4. Ospedale di Codogno: presso PUNTO ROSA
5. Ospedale di Casalpusterlengo: ingresso
6. Ospedale Delmati di Sant’Angelo Lodigiano: ingresso
7. Teatro “Alle Vigne”
8. Farmacie Comunali
I partner che hanno contribuito:
- Fondazione Comunitaria di Lodi
- Azienda Farmacie Comunali Lodi
- Associazione Culturale “Il Ramo” Lodi
- Soroptimist Lodi
- Liceo Statale Artistico “Callisto Piazza”
- Comune di Lodi
- Prefettura di Lodi
- Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Lodi
- Coordinamento Genitori Democratici di Lodi
- Mondadori Store Lodi
- PSICOPOLIS ODV Lodi
- Rete Territoriale Antiviolenza Lodi
- Rotary Club Lodi
- Rotary Club Belgioioso – S. Angelo Lodigiano
- Rumorosse Lodi
- Snoq Lodi
- Toponomastica Femminile Lodi
- Ufficio Scolastico Territoriale di Lodi
- Utenti e l’équipe degli operatori dell’Unità di Psichiatria
In allegato la locandina dello spettacolo.
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