Al via il Centro per il piede diabetico di I° livello
Al via il Centro per il piede diabetico di I° livello
09 marzo 2023
Comunicato stampa
Il nuovo ambulatorio, attivo dal 6 marzo 2023, va ad ampliare l’offerta della Casa di Comunità di Codogno. In Italia l’incidenza del piede diabetico nella popolazione di pazienti affetti da diabete mellito è del 5%; nel nostro ambito territoriale sono seguite circa 8.000 persone diabetiche l’anno.
Da lunedì 6 marzo è operativo a Codogno il nuovo Centro per il piede diabetico di I° livello che aumenterà l’offerta della Casa di Comunità di Codogno con attività di prevenzione e screening e con presa in carico delle lesioni semplici del piede diabetico. “Si tratta di una delle complicanze della malattia diabetica a maggior impatto sociale ed economico - spiega il Direttore Generale della ASST di Lodi, Salvatore Gioia - . Il paziente con piede diabetico può presentare, se seguito in modo inadeguato, la necessità di continue viste ambulatoriali, medicazioni sempre più complesse e ripetuti ricoveri ospedalieri con conseguente significativo peggioramento della qualità della vita. L’apertura dell’ambulatorio del piede diabetico come centro di I livello si inserisce in un progetto più ampio che vedrà successivamente la creazione di un percorso multidisciplinare e multi professionale per offrire il migliore processo di cura possibile attraverso un approccio multidisciplinare integrato”.
Lo screening, la prevenzione e la costruzione di un percorso clinico-assistenziale sono infatti fondamentali per affrontare questa grave complicanza che, se non identificata e trattata adeguatamente e tempestivamente, può determinare gravi conseguenze fino all’amputazione dell’arto coinvolto e in alcuni casi portare al decesso del paziente. L’attività di screening viene condotta dallo specialista diabetologo che può fare una diagnosi precoce e indirizzare il paziente verso il servizio di presa in carico che provvederà, dopo una valutazione iniziale, alla attivazione di tutte le prestazioni specialistiche necessarie a quel singolo paziente in base alla sua storia clinica e alle ipotesi di evoluzione della malattia.
La dottoressa Annamaria Masu, Direttore della Unità di Medicina dell’ASST di Lodi, illustra il percorso del paziente: “L’ambulatorio arruolerà progressivamente tutti quei pazienti, afferenti agli ambulatori diabetologici dei 4 presidi ospedalieri di Lodi, Codogno, Sant’Angelo Lodigiano e Casalpusterlengo, che presenteranno criteri di inclusione nel programma di prevenzione e ai quali verrà offerta una valutazione clinica specialistica diabetologica (comprensiva di test clinici per neuropatia e vasculopatia). Sulla scorta di tale valutazione i pazienti verranno stratificati in base al grado di rischio ulcerativo e/o alla presenza già di lesioni, presi in carico con un timing di follow-up adeguato all’indicazione clinica, verranno pianificate le valutazioni periodiche, gli approfondimenti necessari oltre che programmate ed effettuate le medicazioni necessarie”.
Nel nuovo progetto sono coinvolti gli specialisti diabetologi dei 4 presidi dell’ASST di Lodi, coordinati dalla dottoressa Valeria Guazzoni, che hanno il compito di arruolare i pazienti diabetici con predisposizione e/o con iniziali segni o sintomi di sviluppare il piede diabetico; presso il Centro di 1° livello tali pazienti saranno seguiti da uno staff multidisciplinare che, attualmente, prevede la figura del clinico, la dottoressa Sara Lodigiani (che ha lavorato presso il Centro di 3° livello di Abbiategrasso e pertanto possiede elevata esperienza in tale settore) e tre infermieri professionali con competenze elettive nel piede diabetico. In tempi successivi si definiranno ulteriori ambiti multidisciplinari con il coinvolgimento dei settori vascolare, ortopedico, chirurgico, fisiatrico.
In questa fase iniziale l’ambulatorio è aperto il lunedì nella fascia del mattino, ma è prevista l’estensione progressiva ad altre fasce orarie e altre sedute settimanali. In Italia l’incidenza del piede diabetico è del 5% nella popolazione di pazienti affetti da diabete mellito: nel nostro ambito territoriale sono seguiti circa 8.000 pazienti diabetici l’anno.
In tale progetto un aspetto rilevante sarà rappresentato dall’intervento educazionale, mirato al riconoscimento precoce e all’attuazione di comportamenti volti alla minimizzazione del rischio di comparsa della lesione strutturata (stili di vita adeguati, correttivi dei fattori di rischio, consigli igienici e comportamentali corretti). Questo comporterà notevoli vantaggi nella qualità di vita del paziente e nella riduzione della progressione di malattia.