Giornata Mondiale del Gioco
Comunicati Stampa
Giornata Mondiale del Gioco
28 maggio 2022
Comunicato stampa

Sabato 28 maggio è la Giornata Mondiale del Gioco, istituita per affermare in tutto il mondo il diritto di giocare di ogni bambino. Questa ricorrenza ci dà l’occasione di ringraziare i giovani atleti della squadra di calcio GSO Laudense Ausiliatrice di Lodi per la donazione di nuovi giochi destinati ai bambini e ai ragazzi che frequentano gli spazi della UONPIA (Unità di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) della ASST di Lodi.
«La generosità di questi ragazzi, dei loro allenatori ed educatori, è un gesto di attenzione e sensibilità verso l’altro e verso contesti di cura come il nostro. Conoscere realtà diverse è un’esperienza di crescita importante, perché prima o poi, ciascuno sulla propria strada incontrerà le diversità e le fragilità», ha sottolineato Paola Morosini, Direttore della UONPIA dell'ASST di Lodi. «La nostra Unità si occupa di bambini e adolescenti da 0 a 18 anni che presentino disturbi dello sviluppo o possano essere in difficoltà con i compiti di crescita. Quando gioca il bambino mette in atto le sue abilità percettive e motorie. Pertanto il momento del gioco non è da considerarsi un modo per passare il tempo ma è la modalità con cui viene sviluppata la sfera affettiva e la sfera cognitiva. Il gioco ha un ruolo fondamentale nel processo di cura e presa in carico dei nostri bambini. La proposta ludica, basata sulla conoscenza del singolo bambino, gli permetterà di acquisire abilità e capacità sempre più diversificate ed adattive, guidandolo nel raggiungimento di un maggior benessere ed autonomia. Centrale nel nostro lavoro, è il ruolo della famiglia e della scuola per favorire lo sviluppo e la generalizzazione delle capacità acquisite.Giocare è una funzione vitale ed è diritto di ogni bambino: oltre ad essere un’attività piacevole, è lo strumento attraverso il quale si favorisce e sostiene lo sviluppo psicomotorio, in tutte le sue componenti (motoria, cognitiva, linguistica, relazionale) ed è il modo più piacevole per i bambini per apprendere, per conoscere il mondo, per imparare a parlare, a relazionarsi, per scoprire le emozioni», continua la dottoressa Morosini.
Il gioco segue l’evoluzione e la crescita del bambino, e si modifica con lo sviluppo. All’inizio è un gioco sensomotorio, dove il piacere sta nel movimento e nell’uso del corpo, poi compare il gioco di manipolazione e costruzione, in cui il bambino si diverte a fare e disfare. Segue il gioco di finzione, che permette di apprendere attraverso la simulazione della realtà. Infine il gioco di regole, dove il bambino si confronta con l’altro e con le regole che diventeranno le regole sociali.
Nei soggetti con disabilità o fragilità neuropsichiatriche, il gioco è spesso povero o immaturo, a volte del tutto assente. È quindi compito del terapista scegliere accuratamente materiali, setting ed attività, in modo da sostenere la motivazione e il coinvolgimento del bambino, e da qui favorire lo sviluppo delle sue funzioni adattive.
Il gioco è un’esperienza che:
• permette al bimbo di aumentare le proprie capacità, conoscenze e di ampliare i propri interessi.
• dà la possibilità di aumentare il controllo del proprio corpo, che ci permette di conseguenza di esplorare l’ambiente che ci sta intorno. Questa esplorazione rende consapevole il bambino di poter modificare il mondo intorno a sé.
• aumentando di complessità consente al bambino di ampliare la propria conoscenza.
• consente al bambino di conoscere e apprendere, in modo efficace e gradevole.
• consente al bambino di comprendere e rendere proprie le regole che gestiscono le interazioni sociali.