Consigli per un pasto sano
Comunicati Stampa
Consigli per un pasto sano
16 dicembre 2024
Comunicato stampa
La Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità in collaborazione con l’ASST di Lodi ha avviato il progetto di educazione alimentare “Consigli per un pasto sano”, destinato alle persone e alle famiglie più vulnerabili del territorio che si rivolgono all’Emporio Solidale “Don Olivo Dragoni” di Lodi.
L’idea è nata la scorsa primavera dopo la visita all’Emporio Solidale da parte del Direttore Generale dell’ASST di Lodi, Guido Grignaffini, e del Direttore Sociosanitario, Silvana Cirincione. Si tratta di una realtà di cui oggi beneficiano circa 2.000 persone in situazione di difficoltà economica, le quali - attraverso una tessera a punti - possono fare la spesa gratuitamente, grazie a prodotti recuperati dalla GDO locale e da enti che combattono lo spreco alimentare.
L’obiettivo del progetto è quello di promuovere una cultura alimentare sana e comportamenti corretti durante la spesa, aiutando gli utenti a gestire meglio i punti a disposizione e a seguire i principi della dieta mediterranea, seguendo le Linee Guida per una sana alimentazione.
Grazie al contributo di quattro specialiste dell’ASST di Lodi (le endocrinologhe Valeria Guazzoni e Gloria Groppelli, la dietologa Simonetta Protti e la dietista Maria Paola Salvadori), l'iniziativa “Consigli per un pasto sano” ha portato alla realizzazione di due incontri formativi sul tema dell’educazione alimentare. Il primo di questi incontri si è svolto il 21 novembre presso la sala della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi: le dottoresse hanno illustrato a operatori e volontari dell’Emporio i principi di un pasto sano, fornendo strumenti per indirizzare gli utenti verso una spesa equilibrata. Un volontario ha poi integrato le informazioni con dati sull’attività dell’Emporio Solidale, spiegando le logiche di attribuzione dei punteggi e il rispetto dei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per favorire una dieta bilanciata.
Il secondo incontro, tenutosi il 28 novembre, ha coinvolto direttamente 28 beneficiari dell’Emporio, uomini e donne di diversa età e nazionalità. Durante la sessione, sono stati affrontati consigli pratici per una spesa sana. I partecipanti hanno mostrato interesse e sollevato questioni legate alle loro specifiche situazioni. Al termine dell’incontro, hanno potuto applicare quanto appreso effettuando una “buona” spesa, guidati dalle dottoresse e dai volontari.
Parallelamente, è stata introdotta una nuova cartellistica in Emporio, ideata per facilitare la comprensione e l’applicazione dei consigli ricevuti. Questo strumento è stato pensato per coinvolgere anche gli utenti che non hanno partecipato agli incontri, ampliando così l’impatto del progetto.
La formazione ha rappresentato un’opportunità di crescita per i volontari, che possono ora agire come “consulenti alimentari”, qualificando il loro ruolo e promuovendo scelte responsabili tra i beneficiari. Per questi ultimi, il progetto è un primo passo verso una maggiore autonomia e dignità, puntando a superare la povertà alimentare attraverso educazione e consapevolezza.
«L’iniziativa si inserisce nella mission della Fondazione di affrontare le fragilità a 360°, evolvendo l’Emporio da semplice punto di distribuzione alimentare a hub di servizi integrati. Considerando che oltre il 30% degli utenti sono minori e l’età media è di 34 anni, il progetto assume un ruolo strategico per promuovere stili di vita sani e sostenibili, cruciali per le giovani generazioni e il pianeta», spiega Lucia Rudelli, Direttore Generale della Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità ETS.
«Educare a mangiare bene non è soltanto una questione di salute, ma di dignità, responsabilità e inclusione sociale. Questo progetto pilota rappresenta un significativo segnale di cambiamento culturale, orientato non solo a fornire assistenza, ma a promuovere attivazione personale, consapevolezza e responsabilità nei soggetti più vulnerabili del nostro territorio», sottolinea il Direttore Sociosanitario dell’ASST di Lodi, Silvana Cirincione.
La Fondazione continuerà a monitorare l’efficacia del progetto, con l’intenzione di ampliarlo e replicarlo in futuro per raggiungere un numero sempre maggiore di beneficiari.