Nasce il progetto DAMA
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Nasce il progetto DAMA
14 February 2025
Comunicato stampa
Nasce a Lodi il Progetto DAMA (Disable Advanced Medical Assistance), un modello di presa in carico finalizzato a facilitare l’accesso della popolazione con particolari e gravi fragilità: persone con disabilità complesse (cognitive, fisiche, comunicative neuromotorie e psichiche) che hanno necessità di un significativo sostegno. Si tratta di una popolazione che trova nella ordinaria organizzazione degli ospedali ostacoli non facili da superare per accedere ad esami e cure. Il team del progetto, messo in campo dall’ASST di Lodi, è chiamato a coordinare, per questo tipo di pazienti e per i familiari e caregiver, la loro domanda di salute e la risposta dell’ospedale ovvero a concertare, in un tempo ristretto, più prestazioni (esami e visite), se necessario in sedazione farmacologica. Il principale obiettivo del progetto è organizzare percorsi ospedalieri agili e funzionali per garantire alle persone con grave disabilità un modello di accesso facilitato ai servizi (la preoccupazione è far sì che esse trovino un ambiente più ospitale confortevole possibile, anche in regime di ricovero).
Per l’assistenza decisivo è l’ascolto del paziente con disabilità: dei suoi bisogni (non solo clinici), delle sue esigenze e delle sue urgenze in fatto di prestazioni sanitarie. Altre finalità sono: garantire un percorso diagnostico e terapeutico personalizzato; coordinare gli interventi e l’integrazione dei servizi ospedalieri e territoriali. Il team del DAMA è impegnato, inoltre, a fornire tutto l’ascolto e il supporto necessario alla famiglia e al caregiver del paziente.
Il progetto prenderà corpo gradualmente e vivrà inizialmente un periodo di “rodaggio”. Si tratterà di un avvio progressivo per assestare al meglio la sua organizzazione. Si comincia rivolgendosi alla popolazione ospite delle RSD (Residenze Sanitarie e Assistenziali per Disabili) gestite dalle cooperative Il Mosaico e Amicizia e dalla Fondazione Danelli: circa 200 persone con gravi fragilità, per le quali è davvero difficile l’accesso ai servizi ospedalieri.
Sarà un percorso di circa 6 mesi, al termine del quale il progetto sarà attivo a pieno regime per tutto il territorio e la comunità lodigiana (si calcola che l’1% della popolazione italiana abbiano una disabilità complessa; in provincia di Lodi si stima che siano 2.200 circa).
Il servizio ha una sede fisica: attualmente, ma temporaneamente, è ubicata al primo piano dell’Ospedale Maggiore, vicino al Punto Prelievi. Qui è stata allestita, fra l’altro, una stanza multisensoriale, con un sistema di luci e un flusso di suoni e immagini per mettere a proprio agio e tranquillizzare i pazienti, in particolare quelli con profilo neuro divergente, che devono sottoporsi ad un trattamento sanitario. E’ un ambiente rilassante, uno spazio protetto e contenitivo che avvolge l’utente e che l’accoglie in modo rassicurante. L’installazione è stata realizzata con un contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi.
Anche in Pronto Soccorso è stato approntato uno spazio dedicato, per coloro che accedono in PS.
L’équipe del Dama è composta da un infermiere, un medico referente, un operatore case manager e addetto all’accoglienza: è supportata dagli specialisti di riferimento operanti nelle diverse strutture dell’Ospedale.