Lodi: la Liver Unit compie un anno
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Lodi: la Liver Unit compie un anno
28 April 2025
Comunicato stampa
L'équipe multidisciplinare che si occupa della gestione delle patologie del fegato più complesse
La Liver Unit dell’Ospedale di Lodi compie un anno. Istituita nell’aprile dello scorso anno, è composta da un team multidisciplinare pluri-specialistico che si occupa della gestione delle patologie del fegato più complesse: dai tumori alle complicanze dell’ipertensione portale (la pressione sanguigna eccessivamente elevata della vena Porta, quella che conduce il sangue dall’intestino verso il fegato) fra le conseguenze più gravi della cirrosi.
La Liver Unit è composta da specialisti in epatologia, radiologia e radiologia interventistica, oncologia, infettivologia, chirurgia, endoscopia digestiva, anatomia patologica.
La gestione organizzativa della Liver Unit fa capo all’Unità Operativa Semplice di Epatologia la cui responsabile è Alessandra Brocchieri.
Ciò che caratterizza l’attività della Liver Unit è la condivisione della condizione clinica del paziente. “Al suo interno – spiega Brocchieri – il gruppo multidisciplinare definisce la strategia diagnostico-terapeutica per il paziente, una sorta di roadmap, di totale presa in carico del malato, con un’attenzione costante ai migliori standard di cura”. Il team valuta tutte le soluzioni, compresa la necessità del trapianto di fegato. Svolge quindi un’attività di collegamento per l’invio del paziente ai centri epatologi terziari con i quali collabora attivamente.
Nel primo anno di vita della Liver Unit (aprile 2024-aprile 2025) sono stati discussi 97 eventi clinici, che hanno riguardato anche 28 pazienti affetti da HCC (epatocarcinoma, il tumore maligno più frequente del fegato).
Strettamente collegata alla Liver Unit si sviluppa l’attività ambulatoriale epatologica gestita da Alessandra Brocchieri con le colleghe specialiste Veronica Pacetti e Francesca Famà. L’ambulatorio si occupa della diagnosi e terapia anche di epatopatie alcool correlate e tossiche, autoimmuni e metaboliche.
Queste ultime, caratterizzate dalla steatosi epatica che si associa alla sindrome metabolica (obesità, ipertensione arteriosa, diabete mellito, dislipidemia, aumento della circonferenza addominale), sono ormai diventate un’epidemia silenziosa che pone i pazienti a rischio di evoluzione in danno epatico grave sino alla cirrosi e all’epatocarcinoma. Per loro è diventata indispensabile una corretta diagnosi che consenta quindi di approntare un percorso terapeutico adeguato.
I dati 2024 dell’attività epatologica dell’ASST di Lodi? 650 prime visite e 1.800 controlli.
L’Ambulatorio di Epatologia è afferente alla struttura di Medicina dell’Ospedale di Lodi di cui è direttore, dal febbraio di quest’anno, Guja Minoja, al Maggiore dal 2006, con una “parentesi” di tre anni e mezzo all’Ospedale di Crema. Il reparto di Medicina accoglie pazienti ricoverati in regime di urgenza dal PS, con cui collabora in modo molto stretto, e affetti da plurime patologie.
“La nostra struttura – ricorda il neo primario - affronta, in modo trasversale e globale, problematiche di tutte le specialità (patologico infettiva, cardiovascolare, pneumologica, geriatrica, reumatologica, gastroenterologica, ecc.) e con un’attenzione all’aspetto sociale soprattutto dei pazienti anziani in condizioni di fragilità attraverso il supporto della COT (Centrale Operativa Territoriale)”.
Accanto all’Ambulatorio di Epatologia, l’offerta di primo e secondo livello di Medicina (oltre 1.000 ricoveri ordinari ogni anno) conta, fra gli altri, l’Ambulatorio di Reumatologia (con circa 1.800 prestazioni all’anno, alcune di esse ultra specialistiche - si pensi alle prestazioni reumatologiche sulle donne in gravidanza), di Medicina Interna e Geriatria.
Gli specialisti del reparto di Medicina Interna stanno inoltre organizzando, tra le varie attività, anche il servizio di teleconsulto con i medici di medicina generale e la presenza nelle case di Comunità al fine di rendere le proprie competenze più fruibili su tutto il territorio lodigiano.