In Immunoematologia e Medicina Trasfusionale indagini innovative
In Immunoematologia e Medicina Trasfusionale indagini innovative
12 novembre 2025
Comunicato stampa
Il tutto grazie all’acquisizione di nuove tecnologie e competenze clinico-professionali di prim’ordine
Nel giugno scorso l’acquisto e l’introduzione di una tecnologia nel campo della diagnostica oncologica. Poi l’avvio di tutte le procedure per ratificarla e confermarla con i primi test. E oggi la validazione definitiva che consolida e sviluppa la capacità di indagine della Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ASST di Lodi e del suo Laboratorio in ambito onco-ematologico per la tipizzazione e la definizione delle caratteristiche delle cellule tumorali.
La novità, assicura Marco D’Agostino, responsabile del Servizio, è che “non c’è più bisogno del supporto di un laboratorio esterno al nostro centro nel processare e completare le ricerche. La nuova tecnologia ci rende, cioè, autosufficienti. I benefici? Più rapidità, efficienza e sicurezza nell’attività di analisi”
E’ un salto di qualità notevole nell’organizzazione dell’offerta diagnostica. “Oggi sono alla nostra portata – aggiunge D’Agostino – 150 indagini all’anno, operate, naturalmente sulla base di un sospetto diagnostico e che i nostri esami contribuiscono a confermare o meno”.
Lo sviluppo del servizio è stato reso possibile grazie all’introduzione dell’innovativa tecnologia, ma anche dall’acquisizione di competenze clinico-diagnostiche e dall’ingresso in ASST di nuovi professionisti e specialisti. Fra essi Maddalena Loredana Zighetti, ematologa, da maggio al Maggiore, proveniente dal San Paolo di Milano. La specialista è la referente medico della citofluorimetria presso la struttura di Largo Donatori del Sangue: tecnica di laboratorio fondamentale per la diagnosi, la stadiazione e il monitoraggio delle leucemie e di altre patologie del sangue.
“Oggi, a Lodi, siamo in grado - sottolinea Loredana Zighetti - di eseguire le indagini citofluorimetriche e di non dirottarle più presso altri centri ospedalieri”.
“In questo primo periodo – continua l’ematologa – sono esami sul sangue periferico del paziente, con un prelievo standard. Per l’analisi del sangue midollare (il prelievo è più invasivo e le procedure di campionamento è più complessa) ci prendiamo qualche settimana in più. Credo che entro il prossimo gennaio potremo consentirci anche questo tipo di indagine”.