Lodi: la nuova Cardiologia
Lodi: la nuova Cardiologia
17 luglio 2025
Comunicato stampa
Il recente contributo di 700.000 €, da parte di Regione Lombardia, destinato alla realizzazione della nuova Unità di Cura Coronarica
Tra i recenti investimenti in sanità di Regione Lombardia "a favore di strutture e interventi strategici per l’ammodernamento del sistema socio sanitario lombardo”, ci sono anche i 700.000 € per la realizzazione della nuova Unità di Cura Coronarica all’Ospedale di Lodi.
«L’intervento risponde ad un progetto ambizioso e complesso - osserva Pietro Mazzarotto, Direttore della Cardiologia del Maggiore – a cui ha dato un impulso notevole l’attuale Direzione Strategica dell’ASST: prevede una riqualificazione significativa di una struttura la cui offerta di salute, negli ultimi tempi, ha registrato un notevole incremento di prestazioni».
In un ambito specifico, ad esempio, come l’emodinamica, negli ultimi tre anni, si è passati da 480 interventi di angioplastica a 700; da 800 procedure a 1.200, introducendo nuove tecniche.
L’investimento reso disponibile da Regione comporterà lo spostamento dell’attuale unità di cura coronarica dal contesto della terapia semi intensiva, al settimo piano, presso un’area del reparto di Cardiologia, con una dotazione di 5 posti letto, tutti rigorosamente monitorati. Sarà, al riguardo, liberato uno spazio adeguato, trasferendo l’attività di elettrofisiologia al “quartiere interventistico”, al piano seminterrato, in una sala riqualificata ad hoc. Opererà in un contesto attiguo alle sale dedicate all’emodinamica e alla radiologia interventistica, la cui attività è in costante espansione, con metodiche che le consentono di non avere nulla da invidiare ai maggior centri lombardi.
I lavori della nuova sala di elettrofisiologia si stanno ultimando: qui è prevista l’installazione di un nuovo angiografo di ultimissima generazione il cui acquisto è stato finanziato con un contributo di oltre 800.000 euro, già stanziato da Regione Lombardia nell’aprile scorso. Come è noto, l’angiografo è una fondamentale tecnologia che supporta l’esecuzione di procedure di cardiologia interventistica, ad esempio l’impianto di dispositivi quali pacemaker e defibrillatori.
L’ultimo finanziamento in ordine di tempo di 700.000 euro «consentirà quell’integrazione, anche fisica, tra reparto (con trenta posti letto di degenza ordinaria) e unità coronarica, decisamente importante dal punto vista assistenziale e terapeutico», spiega Mazzarotto.
Vale la pena ricordare che l’unità di cura coronarica assiste pazienti cardiologici acuti ed emodinamicamente molto instabili: infartuati, che hanno subito uno shock cardiogeno; malati in condizione di seria insufficienza cardiaca e, soprattutto, con grave scompenso.
In Italia soffre di scompenso cardiaco circa un milione di persone, con una incidenza di circa 80.000 nuovi casi all’anno. Intorno ai 65 anni rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero, ma dopo questo limite anagrafico la prevalenza raddoppia ad ogni decade di età, fino a colpire più di una persona su dieci dopo i settant’anni.
«I ricoveri per scompenso cardiaco, a Lodi, sono aumentati di circa il 30%», ricorda il primario di cardiologia.